Il seno rappresenta nel comune immaginario, conscio ed inconscio, l’essenza stessa della donna. Pur essendo l’organo dell’allattamento e della nutrizione, il seno viene visto, sia dagli uomini che dalle donne, come l’essenza della femminilità. Si può quindi capire come una donna, che abbia il seno mal formato, troppo piccolo, o anche eccessivo, subisca un attacco alla propria identità femminile, con ripercussioni psicologiche, emozionali e relazionali.
OBIETTIVO DELLA MASTOPLASTICA ADDITIVA
L’obiettivo della Mastoplastica Additiva è donare plasticità e volume al seno, attraverso l’inserimento di una protesi mammaria di ultima generazione, in silicone, materiale sicuro e dalla consistenza molto naturale. Oggi, dopo anni di ricerche e di test di sicurezza su milioni di donne, c’è l’assoluta certezza dell’innocuità e della qualità del risultato estetico delle protesi in gel di silicone.
Con l’inserimento delle protesi, il seno acquista una nuova dimensione e armonia. La sua proiezione e il profilo sono più adeguati all’intera figura corporea e la consistenza è estremamente naturale.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
L’intervento di mastoplastica additiva è consigliabile alle donne che vivono con disaggio il proprio seno perché lo ritengono troppo piccolo, svuotato o non adeguatamente sviluppato.
Un intervento di mastoplastica additiva può essere quindi indicato in caso di:
– mammelle piccole e poco sviluppate
– sensazione di disagio per le dimensioni del proprio seno
– un seno dal volume diverso dall’altro
- – riduzione del volume o tonicità, svuotamento accompagnato da lieve rilassamento dopo perdite di peso, gravidanze, allattamento, od invecchiamento
- mancata soddisfazione delle dimensioni fornite da un precedente intervento.
QUANDO OPERARSI
La Mastoplastica Additiva può essere eseguita in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce ad ogni modo evitare i mesi estivi, in quanto il caldo favorisce l’edema (gonfiore) e rende poco confortevole il reggiseno elastico che va indossato dopo l’intervento per circa 1-2 mesi.
TECNICHE CHIRURGICHE
Durante la visita specialistica – dopo una accurata anamnesi generale – il chirurgo plastico dovrà valutare insieme alla paziente quale tecnica utilizzare per realizzare l’intervento, tenendo in considerazione le caratteristiche anatomiche del seno (rivestimento cutaneo, tessuto ghiandolare e tessuto adiposo), le aspettative e i desideri della paziente. Si illustreranno tutte le caratteristiche dell’intervento, del postoperatorio, i rischi e le possibili complicanze.
Quanto all’incisione chirurgica che permette l’inserimento delle protesi, tre sono le possibili vie di accesso:
– incisione al solco sottomammario (piega sottomammaria)
– incisione emiperiareolari (lungo il bordo inferiore dell’areola
– incisione ascellare
Sarà durante il colloquio con il chirurgo, che si concorderà sul tipo di incisione, in relazione ai vantaggi di ognuna di queste vie di accesso.
Sede retroghiandolare (al di sotto della ghiandola mammaria)
La protesi viene inserita dietro il tessuto mammario, quando vi è adeguato spessore dello stesso. Se la protesi viene inserita sopra il muscolo, ci sarà un maggiore controllo nei confronti della forma e del riempimento.
Vantaggi | Possibili svantaggi |
Controllo ottimale della forma della mammella | Rischio aumentato di visibilità o palpabilità dei margini della protesi (in pazienti con pelle sottile e/o che desiderino protesi di grosse dimensioni) |
Assenza di variazioni di forma della mammella durante la contrazione del muscolo pettorale | Mammografie leggermente più difficili da eseguire (possibile necessità di effettuare più lastre in diverse proiezioni) |
Decorso operatorio più rapido | Possibilità di una maggior incidenza di contrattura capsulare |
Sede retromuscolare o posizionamento sottomuscolare
La protesi viene inserita dietro al grande pettorale (questa tecnica viene frequentemente utilizzata quando il tessuto mammario e sottocutaneo sono di spessore molto ridotto. Il posizionamento retromuscolare in questi casi rende l’aspetto della protesi molto più naturale evitando di rendere visibili i margini della protesi sul decolletè).
Vantaggi | Possibili svantaggi |
Rischio ridotto di visibilità o palpabilità dei margini della protesi | Minore controllo della forma della mammella (in particolare della porzione superiore interna) |
Raccomandabile nelle clienti con pelle molto sottile | Variazioni della forma della mammella durante le contrazioni del muscolo pettorale |
Mammografie più semplici rispetto al posizionamento sottoghiandolare | Spostamento laterale della protesi con il tempo ed allargamento dello spazio tra le mammelle |
Possibilità di una ridotta incidenza di contrattura capsulare | Decorso post operatorio più lungo |
Sede parzialmente retromuscolare (Tecnica “DUAL PLANE”)
Per la mastoplastica additiva retroghiandolare, la magrezza non favorisce un risultato ottimale, infatti l’assenza di pannicolo adiposo può facilitare l’effetto di “seno finto”, mettendo in risalto i bordi delle protesi. Posizionando la protesi solo parzialmente dietro al muscolo pettorale, si possono coniugare i vantaggi della tecnica retroghiandolare, con quelli della retromuscolare. Il decolletè risulta infatti estremamente naturale e, al tempo stesso, la parte inferiore del seno rimane soda e più arrotondata, valorizzando la naturale forma a goccia della mammella, con un effetto di sollevamento del seno.
L’ intervento avviene solitamente in anestesia generale, ha la
durata di circa un’ ora-un’ora e 30 e, a volte, puo’ richiedere la degenza in
ospedale per una notte. Medicazione moderatamente compressiva per 24 ore. E’ possibile avvertire dolore piu’ o meno intenso dopo l’intervento. Nella maggior parte dei casi si protrae solo per alcuni giorni ed e’ controllabile con i piu’ comuni antidolorifici. Lieve gonfiore ed ematomi per 1-2 settimane, con eventuale dolore al petto ed ai movimenti delle braccia. Reggiseno contenitivo individualizzato per 1 mese. E’ consigliato un graduale ritorno alle normaliattivita’quotidiane in 7-10 giorni. L’attività sportiva e’ ammessa dopo 3-4 settimane.
COME OTTIMIZZARE I RISULTATI
L’ingrandimento del seno deve essere proporzionato alla silhouette della paziente. Come è intuibile, non esiste un posizionamento perfetto ed indicato per tutte le pazienti; un chirurgo plastico esperto è in grado di adattare la tecnica alle specifiche necessità del caso, illustrandone adeguatamente vantaggi e svantaggi.
La procedura, rispettando la naturale anatomia della mammella, non altera l’integrità della ghiandola, e quindi le possibilità di allattamento.
La priorità è rivolta alla realizzazione di un seno “naturale”: ogni donna ha caratteristiche fisiche e tissutali diverse, così come differenti sono le aspettative di ciascuna. La scelta delle protesi, come la tecnica chirurgica, vanno valutate quindi attentamente, perché un seno studiato e realizzato “su misura” è, senza alcun dubbio, un seno più bello e dall’aspetto naturale.
I fattori determinanti nella buona riuscita della mastoplastica additiva sono:
- tecnica chirurgica adatta alla situazione anatomica
- corretto posizionamento della protesi
- utilizzo di protesi di elevatissima qualità
- forma e volume delle protesi personalizzate
Benché l’aumento del seno con le protesi sia un volume che non si modifica con il passare del tempo, i tessuti cutanei e mammari sono comunque soggetti ad un fisiologico cedimento, che addirittura potrebbe essere accentuato dal peso degli impianti mammari.
Perciò, visto che non è possibile arrestare chirurgicamente le lancette del tempo, è bene aver cura dei propri tessuti e seguire scrupolosamente ogni indicazione che il chirurgo fornirà nel periodo immediatamente successivo all’operazione e anche nei mesi ed anni a seguire.
- portare il reggiseno contenitivo per il periodo previsto dal protocollo post intervento
- presentarsi alle periodiche visite di controllo come previsto
- esporsi al sole solo dopo il consenso del chirurgo
- sostenere sempre il seno con un reggiseno adeguato che accompagni morbidamente i movimenti. Le mammelle hanno come unico sostegno il muscolo pettorale, ma non sono vincolate da ossa e altri muscoli al loro interno, perciò ogni sollecitazione dinamica favorisce l’azione della forza di gravità che, a lungo andare, richiama i tessuti verso il basso provocandone la ptosi. A maggior ragione, durante gli sport è bene indossare un reggiseno elastico e contenitivo.
- dormire con un reggiseno senza ferretto per garantire un buon sostegno anche di notte e prevenire la ptosi mammaria.
Domande frequenti
- Quanto puo’ aumentare di volume il mio seno?
R. Generalmente e’ possibile aumentare il volume del seno di circa due misure per mantenere un aspetto il piu’ possibile naturale. Ulteriori richieste potranno effettuarsi in sede di visita con il chirurgo.
- La protesi di silicone sara’ visibile?
R. Per i primi 2-4 mesi dopo l’operazione, il seno a volte puo’ apparire innaturale dal punto di vista della forma o della consistenza come conseguenza del gonfiore post operatorio,
che una volta scomparso, rendera’ la mammella piu’ naturale.
- La cicatrice sara’ visibile?
R. La cicatrice sara’ dura al tatto e piuttosto arrossata nei primi mesi . Tendera’ a schiarire nell’ arco di 6-12 mesi in assenza di particolari problemi di cicatrizzazione.
- È vero che le protesi che contengono gel di silicone sono pericolose per la salute?
Assolutamente falso! Gran parte dei pregiudizi in meriti ai rischi delle protesi riguardano leggende metropolitane ed episodi isolati, relativi agli impianti di generazione precedente. Gli impianti mammari utilizzati sono tra i migliori al mondo. L’intervento di ingrandimento del seno è uno degli interventi più rapidi e sicuri, con il maggior numero di successi; - È vero che le protesi mammarie aumentano il rischio di cancro?
Nonostante ci sia stato molto clamore a proposito dell’argomento, studi effettuati in diversi Paesi hanno mostrato con chiarezza che le protesi mammarie di ultima generazione non aumentano il rischio di tumore alla mammella. Peraltro, come effetto secondario, si registra che, nel caso di tumore mammario, le pazienti portatrici di protesi lo notano generalmente in una fase iniziale e più curabile, e questo perché sottoposte ad attenzioni e controlli più frequenti rispetto alle altre donne. - La gravidanza danneggia il seno con le protesi?
Se il volume del seno è in gran parte dovuto alla protesi, il rischio di caduta è decisamente minore ed il volume rimane invariato. - È vero che le protesi al silicone possono esplodere?
Il gel di silicone non può in alcun modo risentire di alcun tipo di variazioni di pressione. Le protesi sono testate in condizioni estreme. L’episodio al quale si fa riferimento raccontava di protesi scoppiate in aereo; sebbene leggenda metropolitana, in realtà, si trattò semplicemente, di uno sgonfiamento di protesi contenente aria: un incidente causato dalla perdita di tenuta della valvola di chiusura. - È vero che un seno rifatto si riconosce sempre al tatto?
Oggi, con gli impianti protesici di ultima generazione, in particolare al silicone testurizzato, si assicura notevole naturalezza anche al tatto.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita con il chirurgo.